LETTERA APERTA AL PRESIDENTE FONDO CCRVE

                    Egr. Dott. Giunta,  

          come Associazione SAFED, animati da quello spirito propositivo e di collaborazione che ha costituito tessuto connettivo  e segnato l’inizio di questa  consiliatura, che si avvia a conclusione, non possiamo esimerci  dal preciso dovere di  esternarLe  disagio e grave preoccupazione rispetto alla situazione di stallo venutasi gradatamente a creare, ormai da quasi un anno, nella vita e nella gestione del Fondo.

 

Pur riconoscendo la assoluta autonomia degli amministratori di estrazione SAFED,  impegnati negli Organi gestori del Fondo con coerenza propositiva e di azione rispetto alle linee programmatiche della nostra Associazione, siamo costretti a mettere in evidenza  e denunciare una situazione  che   sempre più  pesantemente si è andata “incartando”, dopo le forzate ed improvvise dimissioni, per i noti motivi di salute,  di Marcello Critelli.

 

Un evento, questo, che con la Sua elezione alla Presidenza, ha  fatto segnare una progressiva e decisa discontinuità della linea di governo del Fondo,  sino a sfociare nelle ultime e discutibili  diatribe giuridiche intercorse con l’Organo di Vigilanza a proposito del “caso Gattuccio”.

La conseguenza è stata l’aggravarsi -  all’interno del C.d.A. – di una già evidente sfaldatura,  con conseguente difficoltà, quando non incapacità, ad assumere decisioni  in ordine al processo di dismissione patrimoniale, originando una situazione di stallo, con palese grave effetto nei riguardi delle generali aspettative.

 

Disaccordo manifestatosi nella compagine consiliare, ancor prima del recente “caso Gattuccio”,  a seguito della mancata approvazione delle ipotesi di modifiche da apportare allo Statuto da Lei proposte, come del pari respinte sono risultate le proposte in ordine ad un nuovo regolamento elettorale.

Altrettanto negativa è stata la risposta in ordine all’ ipotesi dei gettoni di presenza da riconoscere ai Sindaci per le riunioni consiliari, proposta che, nonostante il  supporto di parere richiesto allo Studio Bruni e Marino, non ha ricevuto  il  “placet” da un CdA memore del precedente negativo responso referendario, fatto registrare sull’argomento.

 

Tornando alle modalità, che hanno caratterizzato il recente episodio locativo che ha riguardato l’ormai dimessosi Consigliere d’ Amministrazione Gattuccio, queste hanno messo in risalto  una concezione alquanto singolare circa la rigorosa  osservanza di norme statutarie  e di norme comportamentali di relazione.

Tali comportamenti, che non possiamo condividere  -  senza volutamente entrare nel merito della questione – preoccupano questa Associazione quanto agli effetti prodotti verosimilmente evitabili, ove sulla vicenda fosse avvenuta una franca, leale, trasparente e preventiva trattazione della problematica nella sua sede decisionale naturale, interessata tardivamente e collateralmente alle iniziative assunte dall’esterno del CdA ( Covip su denunce di iscritti ).

Infatti l’atto locativo, venuto a conoscenza del CdA  - meglio dire di una sua parte - con notevole ritardo ( sei mesi ) rispetto alla sua stipula, ha determinato,  in termini di fiducia,   all’interno della compagine consiliare, un preoccupante “vulnus” rilevabile anche  nei confronti della COVIP, nel cui intervento  pare leggersi una sorta di biasimo per la questione in sè e per le argomentazioni addotte dal Fondo, che, come scrive COVIP, "non possono essere condivise", con conclusivo invito  “ di prendere atto della sopravvenuta causa di incompatibilità a carico del consigliere Gattuccio e, conseguentemente, di operare conformemente al dettato statutario dichiarandone la decadenza.” 

 

Tra  l’altro, è di questi ultimi giorni l’ulteriore questione normativa portata all’attenzione dell’Organo di Vigilanza, per effetto dell’avvenuta ed immediata surroga del Consigliere dimissionario, con altro candidato della medesima lista ( “ Impegno e Solidarietà” ), la Sua stessa lista ,  la cui posizione appare controversa e già fatta oggetto  di riserve  da parte del SAFED  presso la Commissione elettorale dell’epoca per aver espletato, da parte dell’ odierno surrogante,   più di 3 mandati  nella qualità di Sindaco.  

 

E’ appena il caso di fare osservare, al riguardo, che la forza di una norma statutaria è dovuta non soltanto alla capacità della governance del Fondo di imporre o impedire l’omissione di determinate condotte, ma anche alla convenienza della comunità amministrata di seguire i dettami della norma statutaria, la cui disapplicazione nega  valori in senso giuridico formale  e, al contempo, tramuta  la norma stessa in disvalore in senso sociale- sostanziale, facendo considerare lo Statuto strumento incapace di regolare validamente  l’operatività concreta  dell’ Ente.

 

Nel contesto delineato,  questa  Associazione  non  può  che  manifestare  le  sue  perplessità  per l’ articolato ricorso allo strumento referendario - di cui peraltro sfuggono ormai le urgenze, oltre che notizie ed argomentazioni di supporto -  per cui se ne chiede una ponderata riconsiderazione  ed eventuale   suo ridisegno.

Questo in previsione della malaugurata ipotesi,  che l’attività  del Fondo – così continuando e salvo eventi eccezionali  allo stato non facilmente prevedibili – possa continuare per  un arco temporale transgenerazionale, in netto disallineamento con lo spirito della Riforma e le attese e speranze degli Iscritti.

Si genera, così,  una profonda crisi, di fronte alla cui portata è evidente la necessità di procedere ad una responsabile  presa di coscienza, che non escluda iniziative personali anche radicali e definitive,  che – ovviamente – non sollecitiamo,  ma che non ci sentiamo di dover criticare.

 

E’ questo un aspetto che desideriamo sottoporre alla Sua particolare attenzione, soprattutto in vista delle prossime e già calendate decisioni, che, nonostante il notevole ritardo con cui potranno essere rese operative ( se lo saranno ),   ci auguriamo possano contribuire a farci progredire sulla via della Riforma e della liquidazione del Fondo.

 

La ringraziamo per l’attenzione e Le auguriamo buon lavoro.         

Palermo, 1 febbraio 2017

 

                                                                          LA SEGRETERIA